Prolungare il piacere, l’abbinamento grappe e sigari
Un sigaro, se gustato con lentezza, può arrivare a durare anche quattro ore. Accompagnarlo con la giusta bevanda è un atto spontaneo, quasi naturale, un modo per sublimare il gusto esaltandone gli aromi.
Come si abbinano grappa e sigari? Ci sono regole o suggerimenti? Seguiteci e scoprite come prolungare il vostro piacere gustativo e meditativo
L’abbinamento tra sigari e distillati è un argomento da intenditori, e deve essere affrontato con alcune cautele del caso. Si tratta di una fumata lenta, appagante, unica, dove la scelta del luogo non è secondaria e lo stato d’animo deve essere lontano dalla frenesia, in buona compagnia o, ancora meglio, in solitaria.
LA PRIMA REGOLA È CHE NON CI SONO REGOLE
È bene chiarire fin da subito che gusto e lo stato d’animo vanno di pari passo. Fumando un sigaro, questo stato di sinestesia sensoriale si accentua all’ennesimo grado: l’abbinamento grappa e sigari non è perciò una scienza esatta ma si presta alle più ardite sperimentazioni. Unico avvertimento: non pasticciare e raggiungere la piacevolezza. Ecco il perché di questa mini-guida.
UNA BOCCATA IN PIÙ È MEGLIO DI UNA IN MENO
La prima indicazione di un abbinamento grappa e sigari è quella di preparare la bocca. Il sapore incisivo di un distillato è troppo forte per associarsi e mescolarsi al caldo sapore di un sigaro appena acceso.
Lascia passare qualche boccata, permetti alle papille gustative di inquadrare la forza del sapore proveniente dal sigaro.
CONCORDANZA E CONTRAPPOSIZIONE
Parliamo di abbinamenti in concordanza quando si associano note di gusto e note olfattive similari, in discordanza quando questi sono opposti e contrari. Chi fuma un sigaro trae dal calore una piacevole sensazione che è ricca di aromi, la stessa che si ritrova nel calore dato dall’alcool della grappa. Se le due sensazioni si mescolano e si accrescono vicendevolmente, si parla di concordanza, altrimenti di contrapposizione. Se l’abbinamento per concordanza accresce le note simili aumentando un certo tipo di piacere (come avviene bevendo Moscato e gustando un dolce), quello di discordanza può essere altrettanto piacevole: l’importante è che la fusione dei gusti sia equilibrata e generi un’opposizione chiaramente percepibile, in grado di smorzare e arrotondare i picchi sensoriali del sigaro.
Un esempio?
CONTRAPPOSIZIONE
L’Antico Toscano è un toscano forte e deciso, dal gusto amaro. Si può perfettamente bilanciare per discordanza con le note suadenti, ma anche intensamente caratterizzate, di una grappa di MOSCATO Après, che con i suoi 5 anni di invecchiamento in barrique utilizzate per il Moscato di Pantelleria esalta le note fruttate e dolci.
CONCORDANZA.
Quando la fumata ci fa percepire nel tabacco una struttura caratteristica e una dolcezza ben percettibile è bene sottolinearla con un distillato adeguato. Prendiamo un Modigliani, ad esempio, sigaro dalle note leggermente dolci, fruttato, poco amaro e poco intenso. L’abbinamento in concordanza può contemplare una GRAPPA DI BRUNELLO, morbida ed elegante, o una GRAPPA DI BARBARESCO DOPPIO FUSTO, perfetta per il suo attraente carattere speziato.
Un sigaro dominicano, dolce e rotondo può trovare il giusto complemento in sentori pieni e “passiti”, come possono essere quelli di una meravigliosa GRAPPA di AMARONE .
ATTENTI AI TANNINI
Vi siete mai chiesti perché il vino rosso sia quasi assente dagli abbinamenti con in sigari? I tannini del tabacco si scontrano con quelli del vino e la bocca, presa in una morsa astringente, annulla il gusto e il piacere. Si preferiscono le grappe al vino rosso perché hanno una morbidezza maggiore, capace di indurre nuova salivazione rinfrescando il palato e, di conseguenza, una nuova boccata, accompagnata da un’ulteriore sorsata. E così via.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI
Per facilità di categorizzazione, i sigari possono essere divisi in base al gusto e agli aromi che lasciano in bocca durante la fumata. Come per le grappe, i sapori derivano dal terreno della regione in cui cresce il tabacco, le colture coltivate in tandem (come il caffè), la varietà di foglie e il loro invecchiamento, la miscelazione di vari tabacchi, il processo di laminazione e infine l’affinamento dei sigari.
Gli aromi costituiscono il 75% del sapore di un sigaro e in base alla loro prevalenza possono essere abbinati a diverse grappe.
Spezie (cannella, noce moscata, pepe, peperoncino). Si consiglia una grappa per opposizione non troppo speziata, che non copra il sapore del sigaro. Una Grappa di Dolcetto, di Verdicchio o di Arneis. Per concordanza, si potrebbe optare per una GRAPPA DI PELAVERGA o GEWÜRZTRAMINER, con leggere note speziate.
Profumi salati, e affumicati. Perfetti per una Grappa di carattere, capace di reggere strutture importanti come le GRAPPE DI BAROLO INVECCHIATE 9, 12, 15 E 20 ANNI.
Sapori “dolci” dovuti all’invecchiamento o al tipo di coltivazione. Si esprimono in gusti di vaniglia, caramello, cacao e cioccolato. Da accompagnare con distillati altrettanto morbidi e avvolgenti, dove gli aromi si sono evoluti grazie ai grandi affinamenti e l’alcool tende all’etereo. Il consiglio è di abbinare questi sigari con la Grappa di “Barolo 10 anni”, affinata in botti da Barolo Chinato o la GRAPPA DI MOSCATO.
Perfette anche le Grappe di Barolo GRANDI RISERVE i cui 30 e più anni di affinamento esplodono in sapori confettura, mela cotta, prugna secca, mandorla e noce.
Aromi che richiamano profumi della terra associati al tipo di legno o erba tagliata. L’abbinamento perfetto è di concordanza, con grappe dai sentori erbacei e freschi come la GRAPPA DI PIGATO, di VERDICCHIO o di ARNEIS VIGNETO RENESIO.
Aromi legati a un aspetto chimico come l’acido o l’amaro. Qui si va per contrapposizione, cercando grappe di aspetto austero ma “dolce”, che sappiamo esaltare i gusti opposti, senza neutralizzarli. Consigliamo una GRAPPA DI BRACHETTO o di AMARONE oppure, un’acquavite artigianale di albicocche, pere o mele.