La classificazione della grappa: giovane, aromatica o barricata?
Abbiamo parlato molto di grappa fin dagli esordi di questo blog. Eppure, non sempre è chiara la classificazione della grappa che sta alla base di tutte le successive valutazioni.
Vediamo come si può articolare la classificazione della grappa secondo l’Anag, ovvero l’Associazione Nazionale degli Assaggiatori di Grappa. Non si tratta di una classificazione legislativa, ma è ormai una consuetudine largamente utilizzata, tanto da costituire un ottimo punto di riferimento.
L’etichetta della grappa
La classificazione della grappa è molto articolata in relazione all’età e alle lavorazioni successive alla produzione. Le notizie riportate in etichetta possono essere un primo elemento di cernita: ci aiutano a capire la denominazione geografica di origine (che in linea di massima rappresenta la regione dove è stata prodotta, il tipo di alambicco (ma non sempre viene indicato), i vitigni da cui proviene la vinaccia (indicati soprattutto se la grappa è “monovitigno”) e, di tanto in tanto, un’indicazione sull’invecchiamento del nostro distillato. In verità, la legge italiana definisce solamente le grappe che hanno soggiornato nel legno, per tutte le altre non menziona alcun tipo di indicazione. L’Anag tuttavia, ha cercato di dare una classificazione che, pur non essendo stata recepita dal legislatore, è diventata una consuetudine. La suddivisione è basata essenzialmente sulle caratteristiche sensoriali e di affinamento.
GRAPPA GIOVANE
La grappa si definisce giovane quando, al termine dei processi di distillazione, dopo un periodo di “riposo” viene travasata in recipienti di acciaio o vetro. Non subisce alcun passaggio in legno e perciò porta con sé solo degli aromi derivanti dal vitigno. Si presenta incolore e trasparente, con un profumo delicato, di vinaccia, fruttato e con un gusto secco. Assaggiare una grappa bianca è il miglio modo per capire la perizia del distillatore nel trasferire gli elementi aromatici della materia prima nel prodotto finito.
GRAPPA GIOVANE AROMATICA
Da non confondersi con la grappa aromatizzata, di cui abbiamo parlato in questo post. Si tratta di una grappa giovane però prodotta da vinacce di uve di vitigno aromatico o semiaromatico, come ad esempio la Grappa Marolo di Moscato, di Gewürztraminer o di Brachetto. Questo tipo di grappe esalta gli aromi primari derivanti dal vitigno Nell’analisi organolettica avremo tutti i sentori primari, ovvero quelli derivanti dal vitigno di partenza, ricco di sostanze odorose e floreali che si estraggono principalmente dalla parte esterna dell’acino.

Grappa di Gewurztraminer
GRAPPA INVECCHIATA IN LEGNO O BARRICATA
La grappa viene imbottigliata dopo essere stata conservata in contenitori di legno per un tempo minimo di 12 mesi. Il suo colore, profumo e sapore variano a seconda del tipo e del volume dei contenitori di legno. Se la grappa è invecchiata nelle barrique (botti in rovere francese da 225 – 228 litri) la legge prevede che si possa chiamare “Grappa barrique o barricata” e deve essere sottoposta al controllo doganale. A differenza delle grappe giovani, nelle invecchiate prevalgono profumi dolciastri di vaniglia e frutta appassita.

Grappa di Barolo invecchiata in barriques
GRAPPA INVECCHIATA
Questa denominazione è definita dalla legge e deve avere una permanenza in contenitori di legno per un periodo fra 12 e 18 mesi: tempo certificato dai controlli dell’Agenzia delle Dogane. Il suo colore, profumo e sapore variano a seconda del tipo e del volume dei contenitori di legno. Marolo ad esempio, per le sue Invecchiate, utilizza un mix di legni di rovere e acacia. In questo tipo di grappa cominciano a percepirsi gli aromi terziari, ovvero quelli donati dalla permanenza nel fusto di legno.

Grappa Dedicata al Padre, invecchiata 5 anni
GRAPPA RISERVA O STRAVECCHIA
Anch’essa è definita dalla legge e deve avere una permanenza in contenitori di legno per un periodo minimo di 18 mesi, certificato dall’Agenzia delle Dogane. Il suo colore, profumo e sapore variano a seconda del tipo e del volume dei contenitori di legno. In generale ha un gusto morbido, delicato. Per periodi lunghi di permanenza, oltre ai profumi e sapori dolci, si possono percepire note di tabacco e sensazioni speziate. Le Grandi Riserve Marolo giungono ad invecchiamenti superiori ai 30 anni e possono affinare anche in sei tipologie diverse di botti di diverse essenze. Ne conseguono profumi che vanno dal pepe ai chiodi di garofano, fino a sensazioni di frutta matura come mela cotta o confettura. Il tutto, siglato da un accenno floreale di miele.

Grappa di Barolo Gran Riserva 1983
GRAPPA AROMATIZZATA
In questo caso la grappa (di solito giovane) viene completata con l’aggiunta per infusione di principi aromatizzanti vegetali naturali come erbe officinali, aromatiche o frutti. Le erbe ricche di clorofilla o la frutta donano alla grappa un colore caratteristico. I profumi dipendono dal tipo di essenze vegetali o frutta impiegate. Un esempio di infusione in grappa è la Milla Marolo: liquore ottenuto dall’infusione dei capolini della camomilla in grappa di Nebbiolo.